Elviscott o relitto di Pomonte
Arcipelago Toscano, isola d'Elba
Nella parte occidentale dell’isola d’Elba è adagiato a bassa profondità il relitto dell’Elviscott. Costruita nel 1960 in Olanda nei cantieri di Scheepswerven Diepen, la nave aveva una lunghezza di 62 metri per una larghezza di 10 metri, una stazza di 500 tonnellate e con velocità di 11 nodi.
Nel gennaio del 1972 salpa vuota (o forse con un piccolo carico di legname) da Taranto con meta Marsiglia, per caricare cemento granulato sotto la compagnia Antonio Scotto Lavina. In vicinanza di Capo Corso la nave sbanda ed ondeggia leggermente malgrado il mare calmo. L'immediata ispezione scopre alcune forti infiltrazioni d'acqua, vengono subito avviate le pompe ed il capitano si dirige verso la costa italiana.
Caratteristiche della nave
Tipo nave: mercantile
Nazionalità: italiana
Cantiere: Scheepswerven Van Diepen Waterhuizen
Data costruzione: 1960
Data affondamento: 10 gennaio 1972
Lunghezza: 62 metri
Larghezza: 10 metri
Stazza: 500 tonnellate
Propulsione: motore diesel da 800 CV
L'acqua continua velocemente a salire, viene così presa la decisione di arenarsi su una zona sabbiosa per evitare l'affondamento. Alle ore 20 le luci di Pomonte sembrano indicare una piatta baia, ma durante l'avvicinamento avviene l'urto.
L'Elviscott, salendo con la prua sullo scoglio, si appoppa e la sala macchine viene subito allagata attraverso un portello lasciato aperto. Un'ora dopo viene dato l'ordine di abbandonare la nave, l'equipaggio raggiunge la vicinissima spiaggia su una scialuppa.
Nei giorni successivi una violenta tempesta danneggia ulteriormente lo scafo, rendendo impossibile il recupero.
Lo scoglio dista circa 100 metri dalla spiaggia, il relitto si localizza aggirandolo su una batimetrica di una decina di metri, tenendo la parete a destra. L’Elviscott è adagiato sul lato destro in un fondale sabbioso a 12 metri di profondità.
Il relitto
La poppa ed alcune sovrastrutture sono ben conservate, il resto invece è stato rimosso per motivi di sicurezza, parte della struttura la possiamo vedere durante l'avvicinamento da riva. Diventato il regno di murene, gronghi e polpi è frequentato da saraghi, salpe ed occhiate. Permetteva una facile esplorazione esterna ed interna, ora purtroppo il degrado delle strutture sconsiglia una penetrazione approfondita nel relitto. La bassissima profondità permette anche agli snorkelisti di godere della sua vista.